AFRICA

TANZANIA SAFARI

PERIODO: 5-13 LUGLIO 2023
GRADI: DAI 12 AI 27 GRADI
MONETA: SCELLINO DELLA TANZANIA E EURO, 1 EURO = 2700 TZS
VISTO: Sì puoi trovare il necessario su iVisa

RETE: ESIM HOLAFLY CODICE SCONTO SARABUCEFALO
TOUR OPERATOR: KETRIP – viaggio coordinato da me e Nico

ITINERARIO
DAY 1: ARRIVO AD ARUSHA E ON THE ROAD VERSO TARANGIRE
DAY 2: TARANGIRE
DAY 3: TARANGIRE E ON THE ROAD VERSO NGORONGORO
DAY 4: NGORONGORO
DAY 5: SERENGETI
DAY 6: SERENGETI
DAY 7: LAGO NATRON
DAY 8: LAGO NATRON E ARUSHA
DAY 9: RITORNO IN ITALIA

COME FUNZIONA UN SAFARI?

COSA VEDERE E INFO

COSA METTERE IN VALIGIA?

NOTE IMPORTANTI: non è obbligatorio il vaccino per la febbre gialla; nella stagione secca potete evitare anche di prendere il Malarone contro la malaria purché vi ricordiate di spruzzarvi l’Autan forza 4 mattino, pomeriggio e sera; i locals accettano anche gli euro; si deve contrattare come in tutti gli stati africani e asiatici; non bevete acqua se non dalle bottigliette chiuse e non mangiate verdura fresca, solo cotta; è necessario il visto prima della partenza che potete fare sul sito della Tanzania Immigration il costo va dai 50 ai 90 euro; i ranger e lo staff del safari si aspettano la mancia alla fine del viaggio; le prese elettriche hanno bisogno dell’adattatore, sono di tipo G (di origine britannica).

La Tanzania era il mio sogno da diversi anni, soprattutto il safari, da grande appassionata de Il Re Leone. Mai avrei pensato di fare una Tanzania in tenda, e non parlo di tende super lusso con letti e bagni incorporati, ma della semplice tenda da campeggio, con materassino, cuscino e sacco a pelo: è stata l’esperienza più bella e completa che potessi fare… Il contatto con la natura, la vicinanza agli animali durante la notte e la vita del campeggio sono impagabili. Per un’esperienza del genere ovviamente è meglio affidarsi alle agenzie della Tanzania che organizzano safari, pasti e pernottamenti, proprio come nel nostro caso. Il viaggio era venduto da KeTrip, tour operator di viaggi di gruppo di cui ero la coordinatrice assieme a Nico e comprendeva 5 notti in tenda, 2 notti in lodge, tutti i pasti (colazioni, pranzi e cene), safari, tasse dei parchi, voli e assicurazioni. Tende, materassini e cuscini erano compresi e forniti in loco da loro (ps: noi non montavamo il campo tendato ma lo facevano loro mentre noi eravamo impegnati nel safari). Il sacco a pelo però era il nostro.

COME FUNZIONA UN SAFARI?

COME FUNZIONA UN SAFARI?
Una volta fatta colazione si parte con le auto da safari: queste sono molto comode e molto grandi, solitamente da 8 posti (un guidatore, il posto del passeggero e 6 posti dietro ognuno con il proprio finestrino). Hanno anche un frigo per tenere l’acqua e la frutta al fresco, un generatore per offrire corrente e ricaricare i vari cellulari o powerbank, un canocchiale che la guida mette a disposizione (ma è sempre meglio portare il proprio per averne uno a testa ed evitare di perdere qualche animale), un libro sugli animali e i tettini apribili in modo da poter stare in piedi con le teste fuori (comunque anche i normali finestrini si possono aprire). Si sta tutto il tempo in auto e la guida comunica con la radio con le altre guide per tenersi aggiornato sugli animali che ci sono in giro e la loro posizione. Quando trovano un animale ti lasciano lì tutto il tempo che si vuole. Per pranzo ci si ferma in piazzole apposite portando via un lunch box che viene fornito da loro, oppure si può anche tornare al campeggio in base a quanto tempo si ha, ma questo lo decide la guida. Poi si riparte per tutto il pomeriggio fino alle 18-18.30 ora di chiusura dei parchi per cui si deve obbligatoriamente rientrare nel campeggio perché non si può guidare fuori dagli orari. Segue poi la cena e qualche chiacchiera intorno al fuoco.
I campeggi hanno delle zone apposite dove mangiare, con dei recinti intorno in modo da essere al sicuro dagli animali, tutto il resto invece è aperto ed è proprio questo che crea il brivido del campeggio… Tende e bagni non sono recintati ma c’è un ranger che fa sorveglianza durante la notte con una luce che rimane accesa per avere un minimo di illuminazione.


Comunque per un’esperienza del genere consiglio di portare anche una torcia frontale in modo da muovervi sempre con una luce che punta dove volete voi. È possibile andare al bagno anche di notte purché si faccia molta attenzione e non si vada da soli. Ci sono anche delle regole comportamentali da tenere che la guida e il ranger vi ricorderanno, come quella di non scappare e di non correre via se si incontra un animale: in quel caso siete delle bellissime prede che stanno fuggendo e che stanno dicendo “prendimi”, invece bisogna rimanere e indietreggiare con cautela senza mai dargli le spalle, cercando di avvisare del pericolo senza urlare. Però diciamo che i predatori ormai sanno riconoscere dove sta l’uomo e difficilmente si avvicinano perché comunque lo riconoscono come un pericolo. Anche quando siete in auto siete al sicuro, perché vedono l’auto come un qualcosa di “neutro” che non fa nulla ed è più grande di loro.

COSA VEDERE E INFO

Per raggiungere le zone più interne della Tanzania si devono prendere dei piccoli voli, quelli famosi con le eliche a vista, e anche questo fa parte del brivido! Noi siamo atterrati ad Arusha e le guide sono subito venute a prenderci per iniziare l’avventura.
I parchi da visitare sono il Tarangire National Park, il Ngorongoro e il Serengeti National Park. Noi abbiamo fatto due giorni in ogni parco anche perché sono molto diversi tra loro e si possono vedere animali diversi, ad esempio cambiano i tipi di gazzelle e di gnu tra il primo e l’ultimo parco. Il Serengeti è la zona che mi è piaciuta maggiormente, anche con molti più animali (soprattutto si possono vedere con più facilità i felini) ma non è possibile fare walking safari, cosa che si può fare invece nel Tarangire assieme ai ranger che aprono e chiudono il gruppo con i fucili. Noi lo abbiamo fatto ad un costo extra di 50 euro circa a persona.
L’ultimo giorno ci siamo spostati anche verso il Lago Natron dove abbiamo fatto una semplice camminata al tramonto per vedere i fenicotteri, sempre con un ragazzo africano in modo da ricevere qualche informazioni su ciò che stavamo vedendo. Questa zona è stata quella più calda incontrata nel mese di luglio, circa 30 gradi, a differenza dei parchi dove la temperatura va dai 12 ai 26 gradi circa (il più freddo è il Ngorongoro).

Gli spostamenti da un parco all’altro sono lunghetti e non sempre sono su strada asfaltata… Per andare al Serengeti sono tutte strade di breccia dove si mangiano chili di polvere, anche perché essendo fuori dal parco e su una strada tutta dritta i driver guidano molto velocemente. Potrebbero  proporvi di vistare un villaggio Masai: mi raccomando ditegli 100 mila volte che non volete vedere cose finte e turistiche ma più autentiche possibile. Vi chiederanno quasi sicuramente un piccolo contributo monetario per supportare il villaggio.

Se si va in Tanzania nel periodo giusto (metà luglio) è possibile assistere alla grande migrazione degli erbivori che si spostano verso il Kenya. Questi animali sono costretti a guadare anche i fiumi che spesso possono essere pericolosi per via dei coccodrilli, ma capita anche che muoiano da soli per il grande numero di animali che attraversa il fiume contemporaneamente. Sicuramente è un evento molto emozionante e caratteristico da vedere!

COSA METTERE IN VALIGIA?

IL MIO ZAINO
Ho messo per lo più pantaloni lunghi leggeri e larghi per cercare di evitare il più possibile le zanzare. Ho portato via anche due pantaloncini corti ma non li ho quasi mai messi. Sopra ho portato via un po’ di t-shirt e un paio di canottiere. Non possono mancare un paio di camicie di lino da mettere sopra e una felpa calda per la sera. Spesso quest’ultima non basta, dipende da quanto siete freddolosi, io ad esempio ho portato via anche un giacchetto 100 grammi. Il tutto deve essere rigorosamente con colori neutri: crema, beige, verde, marrone, ocra ecc. Vanno bene anche il bianco e il nero ma vi consiglio di indossare il bianco di giorno e il nero di notte perché in questo modo vengono attirate di meno le zanzare.
Nello zaino non possono mancare le medicine essenziali come l’Imodium. È necessaria anche la protezione alta perché il sole filtra ovunque con i tettini aperti, quindi anche un cappello grande può tornarvi utile. Non vanno dimenticati l’Autan Jungle da spruzzare 2-3 volte al giorno, la torcia frontale e delle salviette umidificate che possono salvarvi la vita (in caso di pipì selvagge, docce congelate da evitare ecc… basta che non si lascino in giro!!!).
La scarpa da ginnastica va benissimo purché non ci siano trekking previsti nell’itinerario. Ovviamente è d’obbligo la ciabatta per addentrarvi nei bagni del campeggio per fare la doccia.

INSPO OUTIFT

Se volete vedere qualcosa in più di quest’avventura dovete assolutamente passare sul mio Instagram e scorrere tra i vari post e storie in evidenza! Speriamo che il prossimo anno si possa replicare, magari in un altro Stato!!!

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